Sinossi: Il Dott. David Mortimere è un tranquillo chirurgo di fama mondiale ed è felicemente sposato con Rose. Il Dott. Hubert Bonney è un tranquillo chirurgo che vive con la mamma. Il Dott. Mike Connolly è un tranquillo chirurgo con atteggiamenti un po' equivoci. Tutti lavorano, tranquillamente, all'ospedale Sant'Andrea di Londra. Il Prof. Drake Willoughby, direttore dell'ospedale è tranquillo. I pazienti nelle loro mani si sentono tranquilli. Gli infermieri e la caposala li assistono tranquillamente. Tutto è tranquillo... fino all'arrivo di Jane Tate e suo figlio Leslie, che ha appena compiuto 18 anni ed ha appena saputo che il suo vero padre è un dottore che lavora al Sant'Andrea, di cui ignora il nome. Infatti, diciotto anni fa Jane era stata infermiera ed amante del Dott. Mortimere. Ora, la situazione comincia a complicarsi... un po': Leslie vuole a tutti i costi sapere chi è il suo vero padre; il Dott. Mortimere nasconde la sua vera identità ed incolpa del misfatto il Dott. Hubert; il Dott. Connolly si traveste da Caposala per rispondere alle domande dell’ispettore di Polizia Bill che vuole arrestare Leslie per guida in stato di ubriachezza; Jane cerca di sfuggire dalle grinfie di Rose e il Direttore cerca di capire perché il suo ospedale non è più tranquillo come una volta!!! E come in tutte le farse del maestro degli equivoci Ray Cooney il meccanismo funziona continuamente, scatenando situazioni, battute e personaggi sull'orlo della follia e della comicità esilarante.
Sinossi: Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, Danny Boodman T. D. Lemon Novecento, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché... Tutto questo rivive nelle parole commoventi e vibranti di pura poesia, dell’amico trombettista Tim Tooney. Un racconto che incanta, una musica senza tempo e senza confini, magistralmente eseguita dal vivo, per conoscere la vita di un uomo, comprendere le sue scelte e imparare a guardare, insieme a lui, il mondo, dalla scaletta di una nave.
Sinossi: Storia tragi-comica di una coppia che si confessa come durante una seduta dallo psicologo... Ma in questo caso ad ascoltare è il pubblico, invocato come complice e testimone dai due protagonisti della piéce. Il testo, scritto da Dario Fo e Franca Rame all’inizio degli anni ’80, racconta il tentativo di mettere in atto la “coppia aperta” da parte di Antonia che, rassegnata ai continui tradimenti del marito, decide di accettare la situazione ed esercitare il suo diritto di fare altrettanto.
Dopo anni di avventure extra-coniugali con giovani donne e giustificazioni di ogni tipo (lui), finti suicidi, momenti di disperazione e tentati omicidi (lei), è il momento della “parità”: è lei a conquistare l’atomico aspirante Premio Nobel e cantate rock per passione e a mandare in crisi il fedifrago impenitente. A quel punto, l’uomo realizza che sta per perdere la moglie... Perché quando una donna tradisce lo fa con il cuore. Il finale è a sorpresa ma fino ad un certo punto: la coppia aperta è un’utopia, oggi come ieri, in una società, come quella italiana, ancora intessuta di maschilismo.
Un linguaggio diretto e popolare, quello di Fo, che, con pungente ironia veicola un messaggio dal retrogusto amaro che induce a riflessioni più profonde.
Sinossi: Possono esistere felicità trascurabili? E allora come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio? Per folgorazioni, staffilate e storie, Francesco Piccolo (sceneggiatore de “L’amica geniale” “Il capitale umano” e “Caos Calmo”) mette a nudo, con spietato umorismo, i lampi di gioia più intensi, i tic, i segreti più inconfessabili con i quali prima o poi tutti noi dobbiamo fare i conti.
Le trascurabili felicità di Piccolo consistono quindi nell’arte di riconoscersi. Di accettarsi non perché ci si stimi incondizionatamente, ma al contrario perché si arriva a possedere i codici di se stessi anche attraverso i difetti e le debolezze. Pagina dopo pagina, momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un’irresistibile ondata di divertimento, intelligenza e stupore.
Sinossi: Ogni mercoledì un gruppo di professionisti dell'alta borghesia parigina si riunisce per una cena-scommessa dove ognuno dei convitati deve presentarsi accompagnato da una persona che può essere definita 'un perfetto cretino'. Tramite una segnalazione, Pierre Brochant, editore, individua la vittima designata in Francois Pignon, contabile presso il ministero delle Finanze, e lo invita a passare prima da casa sua.
Ma proprio quel pomeriggio Pierre, dopo un movimento falso, accusa il cosiddetto 'colpo della strega' in conseguenza del quale il dottore gli ordina di prendere alcune pillole e di rimanere a casa almeno due giorni. Poco dopo si presenta Francois, che ritiene di essere stato invitato perché l'editore vuol pubblicare un libro sul suo grande hobby: modellini di monumenti famosi fatti con i cerini.
Il loro incontro, nel salotto di casa Brochand, è la scintilla che fa detonare un'autentica bomba di gag, equivoci e situazioni esilaranti, al termine della quale il borghese Pierre si ritroverà con il colpo della strega, lasciato dalla moglie, sotto accertamento da parte del fisco, ma soprattutto più saggio di prima, avendo imparato che sotto la scorza di una mente certamente poco brillante e intuitiva si può nascondere un cuore sincero e sensibile.
Sinossi: Martina, per vendicarsi delle sonore legnate ricevute dal marito beone, il taglialegna Sganarello, mette in giro la voce che questi è un grandissimo e prodigioso medico, ma essendo un tipo assai geloso della propria scienza, per esercitare la professione ha bisogno di essere convinto a suon di colpi di bastone. Infatti ne riceverà fino a convincersi di essere davvero medico.
La cosa però gli farà capire i vantaggi, economici e non solo, della sua nuova professione che improvviserà in modo ciarlatanesco e magistrale, puntando sull’ignoranza generale in materia. E, seppur ficcandosi in un grosso guaio, alla fine ne uscirà vincitore, salvando due innamorati da un destino avverso. Questo l’intreccio in sintesi.
Ma l’arte di Molière ne fa un capolavoro di comicità e di colpi di scena tanto che, dopo il Tartufo, resta l’opera più rappresentata del grande drammaturgo francese. Gli ingredienti: il ritmo serratissimo, il linguaggio paradossale, le situazioni allusive, gli equivoci, l’ignoranza generale, i colpi di scena e, soprattutto, una pioggia di nodose bastonate implacabili che arrivano a tutti e da tutte le parti.
Sinossi: Ovunque gli esseri umani continuano ad infliggersi guerre e violenze di ogni genere; al progresso tecnologico e scientifico non si è accompagnato un altrettanto profondo rinnovamento etico e spirituale e l’amore non riesce ancora a fare da antidoto alla violenza.
Parlare di sesso, dice Franca Rame, nel testo “Sesso, grazie tanto per gradire” è parlare d’amore, perché fare bene all’amore migliora la comunicazione e l’armonia tra le persone.
Partendo dalla scrittura dell’autrice, Antonio D’Aprile costruisce e dirige uno spettacolo che altro non è che una sorta di “allegra terapia di gruppo” nella quale un collettivo femminile propone una esilarante smitizzazione di tutti i tabù che ancora imperversano nella nostra cultura e che impediscono un approccio più libero alla sessualità e al rapporto fra i sessi.
Sinossi: Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma
della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate
appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’é
dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte e i
rapporti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Nello sviluppo della commedia é inoltre
presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista ed al suo
dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarietà e sostegno, una comunità
grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia. E
poi, soprattutto, c’é il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si consuma mai, fra
gioco dell’esistenza e gioco della scena.